Il vestito azzurro

E’in edicola, da qualche giorno, “Il vestito azzurro” della giornalista Antonella Napoli, un libro che in cui l’autrice racconta il suo ritorno in Sudan e le storie di chi si è battuto per capovolgerne il regime.
Un viaggio che dalle strade di Karthoum – segnate dagli scontri violenti tra il regime e i contestatori – ci porta nel Darfur, dove sarà cruciale l’incontro tra Antonella e la giovane rifugiata Hiba, con cui si crea un legame speciale che passa per il vestito azzurro che dà il titolo al libro.
Il ritorno nella capitale sudanese rivela tutti i pericoli di cui la reporter è ben consapevole, quando viene fermata mentre sta riprendendo alcuni palazzi governativi. Trattenuta per ore dai servizi di sicurezza sudanesi, subisce un duro interrogatorio. Il peggio viene scongiurato solo grazie all’intervento tempestivo dell’ambasciata italiana e del Ministero degli Esteri.
Neanche le durezze affrontate la distolgono dalla missione di osservare e raccontare, per tenere viva l’attenzione del mondo su questa tribolata regione. Una determinazione che Antonella Napoli racconta nelle pagine del suo libro.
Ho sempre preferito andare, soprattutto se da questo dipendeva la possibilità di illuminare fatti altrimenti destinati all’oblio, sia su terreni di conflitti che di crisi umanitarie.
Ho improntato i miei racconti all’insegna dell’indignazione. Indignare per abbattere l’indifferenza e per spingere ad agire. È solamente la sorte che ci fa nascere al sicuro o in pericolo. E chi è più fortunato ha delle responsabilità nei confronti degli altri. Soprattutto quando sei una donna. 
Il mio mestiere non è un lavoro, è una passione che diventa dovere. È responsabilità.  Poter essere in un posto nel momento in cui un fatto diventa Storia, notizia, è qualcosa di speciale, ma lo è soprattutto ascoltare e dar voce a chi non ce l’ha.

Antonella Napoli

Anche dopo trent’anni di giornalismo, la voglia di partire è rimasta immutata, perché percepisco chiaramente che il mio posto, quando decido di raccontare crisi e conflitti ignorati, è tra gli ultimi, i dimenticati”.
Antonella Napoli, giornalista e analista di questioni internazionali, ha collaborato e collabora con importanti testate nazionali ed estere, tra cui Limes, Vanity Fair, Left, Daily Mail, Sudan Tribune, Il Fatto Quotidiano, Avvenire, L’Espresso e Repubblica.
Ha realizzato inchieste e reportage in diversi Paesi del mondo e aree di crisi, ottenendo premi giornalistici nazionali e internazionali, tra cui il Premio Franco Giustolisi “Verità e giustizia” 2020. Autrice di vari saggi e libri, tra cui il best seller Il mio nome è Meriam (Edizioni Piemme) tradotto in 6 lingue e pubblicato in 8 Paesi, è stata insignita della Medaglia di Rappresentanza della Presidenza della Repubblica nel 2011 per il reportage fotografico, poi divenuto mostra itinerante, Volti e colori del Darfur. Membro dell’ufficio di presidenza di Articolo 21 e di GIULIA – Giornaliste unite libere autonome, dirige il magazine Focus on Africa. Dopo il fermo in Sudan, ha ricevuto minacce di morte dai Fratelli Musulmani sudanesi.
Info:
Il vestito azzurro, di Antonella Napoli
Editore People – Collana “Storie”
Pagine 160,  16 euro