Ceresio: attorno al lago in bicicletta

Le due cittadine di Cima e Porlezza

Il turismo in bicicletta non conosce stagioni, ogni momento è buono per salire in sella e andare, andare e andare: il Lago Ceresio, chiamato anche il Lago di Lugano, è sicuramente un’ottima meta per questo mese d’agosto e per fine estate, ma soprattutto per l’autunno con i chilometri di ciclabili a disposizione degli amanti delle due ruote.
Tuttavia, prima di entrare nei particolari, un po’ di geografia.
Il lago Ceresio o di Lugano, è un lago prealpino della regione geografica italiana ramificato lungo il confine italo-svizzero, con una divisione amministrativa piuttosto complessa, considerato che si estende tra il Canton Ticino, la provincia di Como e quella di Varese.

All’Italia appartiene la parte nod-orientale, con i paesi di Porlezza e Valsolda della provincia di Como e un tratto della costasud-occidentale con Porto Ceresio, in provincia di Varese.
Alla Svizzera appartiene invece la parte più estesa e centrale del lago, con la città di Lugano e di Marcote.
Infine, prima di tornare alle due ruote, una piccola curiosità: in Valsolda rivivono i richiami letterari di Antonio Fogazzaro che in questi luoghi ambientò il suo romanzo “Piccolo mondo antico”.

Un tratto della ciclabile che da Porlezza porta a Menaggio

Ed eccoci finalmente alle biciclette: qui, intorno o nei pressi del lago Ceresio, si possono scoprire itinerari per ogni esigenza e per qualsiasi tipo di idea di vacanza: si va dalle brevi escursioni pianeggianti, alle idee più impegnative, idee divertenti alla scoperta delle ricchezze naturali, culturali, storiche, paesaggistiche ed enogastronomiche.

Restando in Italia e considerata la morfologia dello specchio d’acqua gli itinerari possono andare in due direzioni: verso la provincia di Como o verso quella di Varese, destinazioni uniche, con paesaggi mozzafiato.

Difficile segnalare ogni itinerario, noi oggi ci limiteremo a segnalarne alcuni partendo da Claino con Osteno, in provincia di Como, un paese cosiddetto “dipinto”, dove sono stati realizzati splendidi murales, raccolti in undici tappe mappate e il percorso è accessibile attraverso un QR Code che racconta la storia dell’abitato.

Ed ecco Brusimpiano

Il centro storico del borgo presenta infatti sulle facciate delle abitazioni un eccezionale ciclo di graffiti: testimonianza tanto più importante se si tiene conto della perdita quasi totale di un genere artistico assai diffuso nella Lombardia rinascimentale e oggi godibile solo in pochi esemplari.
Sempre in provincia di Como, ecco la spiaggia di Osteno, un’oasi naturale, con una piccola spiaggia in ghiaia lungo la quale si trovano una serie di ristoranti dove, tra l’altro, è possibile attraccare anche con barche e motoscafi.
Altra tappa raggiungibile in bicicletta, le Grotte di Rescia, sempre in provincia di Como, una vero e proprio gioiello naturale. Le sette Grotte di Rescia, unite in un unico complesso agli inizi del ‘900, si snodano lungo un percorso turistico di circa 500 metri alle pendici dei monti, sul versante orientale del Lago Ceresio.

Un particolare delle Grotte di Rescia

Queste caverne, già dal ‘700 meta di turisti provenienti da tutta Europa, rappresentano una rarità a livello nazionale e ciò in relazione alla loro origine: si tratta, infatti, di cavità originate all’interno di colate di travertino, conosciuto impropriamente come “tufo”. L’azione dell’acqua nel corso degli anni, ha scavato una serie di vuoti depositandovi spettacolari concrezioni.
E ora in provincia di Varese, con la Via Francisca del Lucomagno, il cui tracciato va da Lavena Ponte Tresa a Pavia, tracciato oggi stato suddiviso in 9 tappe.

La Via Francisca del Lucomagno era un antico itinerario romano-longobardo, storicamente documentato, che da Costanza – centro Europa, attraversando la Svizzera mediante il passo del Lucomagno – giungeva a Pavia e lì si collegava con la Via Francigena verso Roma. Tale percorso rappresentava una delle vie fondamentali di collegamento dal centro Europa con la Pianura Padana, riducendo in modo sostanziale il tragitto rispetto alle altre vie esistenti.

Ceresio, Piana Porlezza

Con il passare del tempo, la situazione venne modificata significativamente con la costruzione del ponte di Melide, a partire dal 1846, l’apertura del quale dirottò gran parte del traffico di viaggiatori e merci lungo l’asse del Gottardo, verso Como e Chiasso.
Torniamo ancora una volta in provincia di Como, con Valsolda Villa Fogazzaro Roi, un piccolo mondo antico affacciato sulla sponda italiana del Ceresio. Un’appartata e intima dimora della borghesia ottocentesca; arredi, quadri e oggetti di squisito gusto rievocano, ancora intatti, le atmosfere del capolavoro di Antonio Fogazzaro, che tanto amò questa villa affacciata su un angolo intoccato del Ceresio.

Antonio Fogazzaro

Altra meta particolarmente interessante, anche questa in provincia di Como, è la Cascata del fiume Soldo, una delle tante piccole perle della Valsolda, valle incastonata tra il lago di Lugano e le montagne.
La cascata compare in un altro romanzo di Antonio Fogazzaro, “Leila”, pubblicato nel 1910, dove della cascata si parla nel capitolo XVI: oggi è una meta particolarmente ricercata dagli amanti deltrekking.

Arroccata a metà montagna, la frazione Castello di Valsolda,  è uno splendido borgo rurale dove camminare alla ricerca della storia e della cultura: splendida la chiesa e il Museo Benvenuti nella chiesa di San Martino, la piccola “Sistina” della Lombardia con il soffitto barocco, ornato pittorico di fine ‘500. E poi il Museo Casa Pagani, all’interno del quale si possono ammirare gli splendidi quadri dei maggiori artisti valsoldesi conosciuti nel mondo.

Il sentiero sentiero 3V – Via Verde Varesina, è un itinerario in mezzo al verde che collega l’area montana a nord della provincia di Varese con il Sentiero Europeo E1: si tratta di un tracciato proveniente dal nord Europa che arriva nei pressi di Porto Ceresio, verso la sponda piemontese del Lago Maggiore ove arrivava la Grande Traversata Alpina (GTA). La lunghezza delle 10 tappe storiche, (anni ’80), della 3V è di 143,5 chilometri: a queste dieci tappe tradizionali ne sono state aggiunte, nel corso degli anni, altre cinque varianti che misurano in totale 56,5 chilometri, estendendo così i percorsi della Via Verde Varesina a ben 200 chilometri.

Tra il lago di Como e il Ceresio, si trova la Val Cavargna, che conserva un patrimonio naturale e storico: confina con la Val Sanagra, nota per i suoi patrimoni quali l’Ecomuseo e il parco, e la Valle di Rezzo.
Porta d’accesso della Val Cavargna può essere considerato il comune di Carlazzo, tappa ideale per cominciare il percorso alla scoperta dei territori della vallata: disposti lungo questo itinerario ad anello ci sono Cusino, San Bartolomeo, San Nazzaro e Cavargna. Si giunge infine a Val Rezzo, per terminare il tragitto con il piccolo comune di Corrido, direzione Porlezza e Lago di Lugano.

La Riserva Naturale Lago di Piano, rientra nel complesso delle aree protette dalla Regione Lombardia ed è riconosciuta in quanto Sito di Importanza Comunitaria dall’Unione Europea. riserva che si estende su una superficie di 176 ettari di cui 85 spettano al bacino lacustre.
L’assetto biologico è composto da habitat diversi e molto ravvicinati che rendono l’area una vera e propria sintesi nella descrizione-rappresentazione del paesaggio circostante: trentasei tappe intorno al lago compongono le visite turistiche.

Surf sul lago

Infine il lago. Solcare il Ceresio con i battelli della Navigazione Lago di Lugano, è una delle forti attrazioni per quanti decidono di trascorrere qualche giorno sulle sue sponde: tante le   imbarcazioni che si muovono verso varie destinazioni, che permettono ai turisti di visitare i territori “muovendosi” sull’acqua.
Per chiudere questa nostra carrellata, un’ultima segnalazione: tra le tante mete raggiungibili in battello, particolarmente piacevole è una crociera in direzione di Gandria, dove andare a visitare il Museo delle Dogane in una vecchia caserma di confine: una visita questa, che racconta l’epoca del contrabbando tra Svizzera e Italia.