Il “Mato carneval” di Muggia

Da queste parti tutti lo conoscono come il “mato carneval”: e in effetti è difficile non lasciarsi trascinare dall’allegria, dai colori, dalle migliaia di maschere e dai carri allegorici che travolgono ogni visitatore tra le suadenti architetture della cittadina istro-veneto di Muggia, in provincia di Trieste.
L’attestazione dell’esistenza del Carnevale muggesano emerge con certezza storica nel 1420, come riporta uno statuto comunale dove per i festeggiamenti del “mato carneval” veniva elargito un ducato alle Compagnie che spendevano più di tre soldi per i musicanti. Qualche secolo più tardi, invece, si ha la prima traccia del ballo che oggi è diventato il simbolo dell’apertura di ogni edizione, cioè il “Ballo della Verdura”.
Questa danza, attestata per la prima volta nel 1611, è simile a quella che Teseo istituì in occasione della sua vittoria sul Minotauro: uomini e donne con ghirlande di verdura in testa danzano assieme coinvolgendo gli astanti con la loro allegria.
Il momento più atteso della festa, in ogni caso, resta la sfilata dei carri allegorici, mossi da complessi sistemi meccanici che sono il frutto di un paziente lavoro di appassionati artigiani e tecnici volontari.
A Muggia meritano una visita le mura medievali, il Castello trecentesco e il Duomo dall’inconfondibile facciata di stile gotico veneziano che si affianca ad altre chiese di pregio, tra cui la Basilica di Santa Maria Assunta, nota a tutti con il nome di chiesa di Muggia Vecchia, di origine romanica.
Info:
Tel. 3408505381
info@fuoriporta.org