Isole. Dialoghi tra arte e letteratura

Le parole, direbbe qualcuno, sono importanti: e proprio dalla parola spezzata AFR – metafora visiva del rapporto complesso e incrinato fra Occidente e Africa – ha preso il via ieri a Lipari il festival “Isole. Dialoghi tra arte e letteratura”, che fino a domenica propone, ogni sera, nell’area archeologica del Castello di Lipari incontri con autori del panorama artistico e letterario internazionale.
Tutti ad ingresso gratuito.

Il festival, organizzato dall’associazione culturale “Insula”, è stato presentato al pubblico con un breve intervento di Rosario Vilardo, direttore del Parco Archeologico delle Eolie che organizza e ospita la manifestazione, di Tiziana De Luca (assessore del Comune di Lipari) e di Paola Nicita (storica dell’arte) ed Evelina Santangelo (scrittrice ed editor), che con l’artista Emanuele Lo Cascio curano la direzione artistica della manifestazione.

Ed è la stessa Binta Diaw, 26 anni, visual artist italo-senegalese la cui ricerca è orientata a commentare fenomeni sociali come la migrazione, l’identità e il corpo femminile, intervistata dalla Nicita a raccontare al pubblico il perché di “AFR”. “E’ una parola piena di stereotipi come afroitaliano, afrodiscendente con cui mi sono dovuta confrontare anche io che sono nata e cresciuta in Italia – spiega candidamente Binta, col suo accento milanese.

La sua esposizione a Santa Caterina si completa con due grandi fotografie della serie “Paysage Corporel”: di scena dettagli del corpo dell’artista, particolarmente sensibile alla questione ecofemminista, su cui interviene con gessetti colorati creando un paesaggio di radici e colori che rimandano alla natura.
In mostra fino al 18 agosto.

Non è nato in Italia ma è stato “adottato” da Palermo Chris Obehi, 23 anni, giovane musicista di origine nigeriana che ieri ha concluso con un concerto la prima serata di Isole. Intervistato dalla scrittrice Paola Caridi si è detto “folgorato” dai canti di Rosa Balistreri, inseriti nel suo repertorio che spazia dal reggae (genere amato dal padre, mentre la madre canta i gospel) alla musica popolare nigeriana. E dice: “Rosa mi ha fatto sentire palermitano”.