Il Mondo festeggia gli animali

Lo scorso 4 di ottobre è stata la “Giornata Mondiale degli Animali” e, pur stando a casa propria, a causa della pandemia di coronavirus che stiamo vivendo, l’abbiamo potuta festeggiare ugualmente, magari con qualche attenzione in più nei confronti di cani, gatti, canarini, tartarughe e di qualunque animale avessimo deciso di “adottare” per farci compagnia.

Rinoceronti al Parco Faunistico Le Cornelle (Bergamo)

Tuttavia potremmo festeggiarla ancora, anche nei prossimi giorni, invitando amici e conoscenti ad una maggiore attenzione verso il mondo animale; oppure, ancora, con una visita ad un parco zoologico, ad un acquario, ad una cascina o un allevamento.
Per qualcuno tutto questo non potrebbe però bastare e, proprio in occasione della ricorrenza, vorrebbe magari approfittarne per vivere qualche cosa di particolare: ecco allora qualche idea sul come trascorrere una giornata di festa con gli animali.
Tra le tante attività possibili, anche il birdwatching nel deserto dell’Oman; o un’immersione tra gli squali e le tartarughe nelle splendide acque delle Maldive; oppure una visita al museo Oceanografico di Lisbona, in Portogallo; o ancora, un viaggio in Repubblica Dominicana, per scoprire le balene.
Volendo si potrebbe tuttavia ovviare per qualche cosa di più semplice, di più vicino a noi, come ad esempio, un fine settimana in Valle d’Aosta per cercare di vedere stambecchi e lontre e scoprire come vivono questo inizio d’autunno, stagione arrivata anche con qualche fiocco di neve.

Stambecchi in Valle d’Aosta

E allora, per questa nostra breve carrellata lontano da casa, perché non partire proprio dalla Valle d’Aosta: se pensiamo ad un animale legato a questa regione, non può che venirci in mente l’elegante stambecco, simbolo del Parco Nazionale del Gran Paradiso, un animale tranquillo e amichevole che si incontra facilmente al pascolo. I maschi, riconoscibili dalle lunghe corna ricurve, vivono in piccoli gruppi, mentre le femmine, dalle corna più corte, restano con i piccoli.  Anche il camoscio è comune, ma assai più schivo e difficile da osservare.

Gipeto

Altro protagonista del Parco è la marmotta, simpatico roditore che scava lunghe gallerie per sfuggire ai pericoli e preparare il letargo invernale. Tra gli uccelli si possono avvistare rapaci come l’aquila reale, e molti piccoli passeriformi. Da poco tempo, il Parco Nazionale del Gran Paradiso ospita anche il gipeto, grande avvoltoio reintrodotto in questo habitat dopo oltre 70 anni di totale scomparsa della popolazione alpina.

Volpe tra la neve

All’interno del Parco, il Centro Visitatori “Acqua e Biodiversità” di Rovenaud è un luogo dedicato alla ricerca scientifica e all’educazione ambientale sui temi di conservazione degli ecosistemi acquatici e sulla lontra. Il centro, situato in un ecosistema ben conservato, ospita un suggestivo allestimento espositivo con percorsi di visita sia all’interno che all’esterno, arricchiti da installazioni, multimediali, video e acquari che consentono una vera e propria “immersione” in un ambiente del Parco in cui tutto è legato all’acqua. Qui sono ospitati in semilibertà alcuni esemplari di lontra, specie un tempo presente in questi ambienti e oggi scomparsa a causa delle persecuzioni e delle trasformazioni ambientali operate dall’uomo.

Cuculo

Oltre al Parco del Gran Paradiso, la Riserva Naturale del Mont Mars, che si estende per circa 390 ettari alla testata del vallone del torrente Pacoulla, con un’altitudine dai 1675 metri dalla frazione Pillaz ai 2600 della cima del Monte Mars, è tutt’oggi la più grande tra le riserve naturali istituite in Valle d’Aosta, e ospita specie come il cuculo, la marmotta, il camoscio, la lepre variabile e la volpe, mentre sul versante nord del Mont Mars sono presenti la pernice bianca e il fringuello alpino.
Info:
https://www.lovevda.it/it 

Balena con la gobba, Repubblica Dominicana

Un viaggio particolarmente interessante, potrebbe essere quello in Repubblica Dominicana, per andare a conoscere le maestose megattere con la gobba della penisola di Samaná, che approdano nelle acque calde per accoppiarsi e riprodursi. Chiamate in spagnolo “Ballenas jorobadas” ovvero “balene con la gobba”, questi mammiferi giganti, che arrivano a pesare fino a 60 tonnellate non hanno in realtà alcuna sporgenza ma si chiamano così per l’arco che formano quando si immergono. Ogni anno più di 10mila megattere raggiungono la baia, in particolare tra gennaio e marzo, dando vita a uno spettacolo emozionante tra giochi acquatici, salti, soffi, colpi di pinna, tuffi e straordinarie acrobazie che fanno meravigliare grandi e piccoli.
I mammiferi sono visibili anche dalla terraferma, dall’osservatorio di Punta Balandra che offre una prospettiva unica, senza dover per forza prendere parte a un’escursione in mare.
Info:
https://www.godominicanrepublic.com/it   

Squalo Balena, Maldive

Le Maldive, che ospitano circa il 5% delle barriere coralline di tutto il mondo e 250 specie di coralli popolati da più di 1.000 specie di pesci, sono un vero e proprio paradiso per ammirare e scoprire la coloratissima vita sottomarina.
Tanti sono gli spot e gli atolli in cui è possibile vivere “incontri ravvicinati” con moltissimi animali marini: l’atollo di South Ari, ad esempio, è uno dei luoghi migliori per vedere da vicino gli squali balena, avvistabili tutto l’anno, e in particolare da agosto a novembre.

In questo atollo, sull’isola di Dhigurah, ha anche sede il The Maldives Whale Shark Research Programme, un ente che si occupa di conservazione, ricerca e studio degli squali balena. Mentre l’atollo di Baa è il massimo per fare immersioni o snorkeling con le mante, queste eleganti creature marine che raggiungono anche le lagune dalle acque meno profonde.
Per avvistare le tartarughe marine, invece, il Turtle Reef del Meeru Island Resort & Spa (atollo di  North Male) è uno dei luoghi migliori.
Info:
https://visitmaldives.com/en  

Il Sultanato dell’Oman è una delle più interessanti destinazioni del Medio Oriente per quanto riguarda la natura e il birdwatching: situato all’incrocio di tre continenti – Asia, Europa e Africa – è il luogo ideale, sia per gli uccelli che migrano verso sud per sopravvivere a gelidi inverni, ma anche per le specie autoctone.
Dei 21 spot presenti in tutto il Sultanato vogliamo segnalare la spiaggia di Sawadi, ad un’ora dalla capitale, per avvistare gli uccelli costieri come aironi, trampolieri, gabbiani e sterne.
Un poco più lontano, a 40 minuti di navigazione dal porto Al Mouj della capitale, si possono raggiungere le Daymaniyat: otto isole con spiagge bianchissime e selvagge, luogo ideale per la sosta di migliaia di uccelli acquatici migratori e tartarughe marine che ogni anno migrano dalle coste del Mar Rosso, del Golfo Persico e della Somalia per depositare le loro uova.

Orici d’Arabia

Il Musandam, la regione più settentrionale dell’Oman, ospita alcuni dei paesaggi più emozionanti del Sultanato, ma anche suggestivi spot per il birdwatching immersi tra le montagne di 2.000 metri a picco sul mare, splendidi fiordi e acque cristalline. Tra i migratori primaverili ci sono il gheppio minore, varie specie di averle, parulidi, gheppi, grappoli di fiume e cuculi.
Spostandosi più a sud, si arriva nella parte centrale e desertica del Sultanato, quella che confina con il Mar Arabico a est e il deserto del Rub al Khali a ovest: qui si trova il parco nazionale Jaaluni, dove risiedono mammiferi come gli orici e le gazzelle d’Arabia, ma anche specie tipiche di uccelli del deserto come le grandule panciacastana, gli upupidi, le allodole e il corvo collorosso, oltre alla rara ubara africana.
Info:
https://experienceoman.om/it/cose-da-fare/natura-e-fauna-selvatica/
e a questo link una brochure dedicata al birdwatching:
https://we.tl/t-XWAL6QDjxV

Océanario di Lisbona

E chiudiamo con l’Océanario di Lisbona, oltre un milione di visitatori all’anno, è il museo oceanografico che testimonia il forte legame della capitale lusitana con l’Oceano Atlantico. 15.000 animali e piante appartenenti a oltre 450 specie diverse e 7.000.000 di litri di acqua salata popolano uno spazio espositivo sorprendente che ricostruisce vari ecosistemi dell’Oceano, unico e di rara bellezza.
Scopo dell’Oceanário è promuovere la conoscenza degli Oceani, sensibilizzando i visitatori nei confronti della conservazione del patrimonio naturale. L’Océanario non è solamente un’attrazione turistica ma è anche sede di un centro veterinario sperimentale che collabora con università e centri specializzati al fine di prendersi cura di animali marini feriti o vittime di disastri ambientali.
Info:
https://www.visitlisboa.com/